domenica 28 gennaio 2018

2018, Cosa ti serve da un Mental Coach?

Quest'articolo vuole seguire il precedente che ha sollevato parecchie cutiosità sia nei Coachee che in alcuni miei amici Mental Coach. Prima di rispondere alla domanda di oggi ed a quella dell'articolo precedente, pensavo di fare una breve sintesi delle figure coinvolte in quest'attività, un po' come a dire chi è che va dal Cardiologo, chi chiede del meccanico, chi dell'Avvocato e così via.


Mentre i clienti di un medico si chiamano "pazienti", participio passato di patire, come si chiamano quelli che vanno da un Coach? E quelli che vanno da un Mental Coach? Brevemente, quelli che vanno da un Coach sportivo sono atleti, amatoriali, dilettanti o professionisti che siano; quelli che si rivolgono ad un Mental Coach vengono chiamati Coachee, invece che clienti. Esistono vari tipi di Coachee e Mental Coach, questo dipende
dall'ambito in cui si lavora, scusate se faccio un paragone medico, lo trovo più esemplificativo almeno per me: il Cardiopatico va dal Cardiologo, il Diabetico dal Diabetologo e così via. Nel mondo del Coaching, cioè chi riceve e chi da una sessione di Coaching, di solito gli ambiti in cui si lavora, sono quattro e cioè Vita quotidiana (Life Coaching), Atteggiamento Mentale dello Sportivo (Mental Sports Coaching), Salute (Health Coaching) e Produttività (Business Coaching). Anche se qualcuno usa termini analoghi o derivati, più o meno sono queste le aree in cui si lavora nel mondo del Coaching. All'interno di questi ambiti o aree, ci sono settori un po' più specifici, per esempio nell'ambito Life Coaching, c'é l'aria Crescita Personale; Rapporti Personali con il patner, con il resto della famiglia,, con gli amici ed altro; nell'ambito Salute, c'é l'aria Salute in senso medico, in senso della Forma Fisica e così via anche per le altre aree, poi avrò modo di parlarne più avanti.

Quando vado da un Mental Coach? Provo a spiegarmi diversamente, quando vado da un meccanico? Provo a dirlo anche in un modo più funzionale, io vado da un meccanico quando non ho la certezza di arrivare alla destinazione prefissata, probabilmente c'é un guasto, che potremmo chiamare interferenza, da risolvere e non so come fare, corretto?
Quando incontrano un cliente o paziente, cosa fanno i meccanici, i medici, i ristoratori e quanti altri esercitano un lavoro di cui gli altri possono aver bisogno? Semplicemente parlando? Chiedono! Di cosa hai bisogno? Cosa ti impedisce di arrivare a destinazione? Per es., i medici chiedono cosa non ti fa sentire bene? I ristoratori chiedono, cosa vuoi mangiare? E così via. Nell'ambito medico, la raccolta informazioni si chiama Anamnesi ed è un termine che si potrebbe espatriare in qualsiasi altro ambito.
Per cui, quando una persona si rivolge a me, faccio una raccolta informazioni che va da "Come ti senti ora?", "Cosa pensi che ti impedisce di raggiungere il tuo obiettivo? (per es., stare bene)",  "Come pensi di raggiungerlo?" e così via. Per es., quando vado dal meccanico, lui mi chiede "Secondo te, che cos'é che non va?" (Anamnesi), inevitabilmente ne esce un confronto fra la situazione in cui mi trovo e quello che vorrei, per es., la macchina non frena bene, ogni tanto si spegne, devo fare il cambio dell'olio, ecc. Ogni tanto il desiderio (per es. che la macchina freni bene) è sottinteso o è implicito. Nell'ambito del Coaching, l'implicito non va bene: un po' come a dire ad un tassista "Lei vada, Le dirò io quando fermarsi!" e quando arrivi più a destinazione?

Ritornando alla domanda di questo articolo e rispondendo in maniera molto generica, da un Mental Coach si va quando non si hanno le idee chiare su come fare qualcosa, metaforicamente parlando, come conciliare capra e cavoli, cioè impedire che una cosa prenda il sopravento su un altra. Forse, sempre sempliciticamente e generalizzando, un Mental Coach può aiutarti a trovare la strategia per chiarirti le idee, che di per sè le idee chiare sono già un obiettivo importante. Come può farlo? Chiamiamo questo metodo "Anamnesi del Coachee", una chiacchierata professionale, condotta strategicamente, con lo scopo di raccogliere quante più informazioni è possibile. Poiché considero questo articolo ancora come introduttivo al mondo del Coaching, penso che va bene così. Ritorno un attimo al quesito dell'articolo precedente, caro Coachee se un Mental Coach ti ha già fatto uscire da qualche banco di nebbia di idee confuse, sono convinto che ha già fatto tanto. Spero che tu sia d'accordo con me e di incontrarti nei commenti di questo articolo. Se ti piace l'idea, puoi commentare con il tuo Account di Facebook e c'é l'opzione di rendere il tuo commento pubblico su Facebook se metti la spunta nell'apposita casella, altrimenti resterà leggibile solo all'interno del blog. Ciao, ti aspetto!

3 commenti:

  1. Molto interessante Roberto. Trovo che le tue competenze di medico si sposino molto bene con il Coaching, in qualunque area del tuo coachee venga usato.
    Ritengo inoltre che ognuno di noi, con le proprie competenze specifiche e nel proprio ambito di azione, possa arricchire in modo meraviglioso il mondo del Coaching.
    Grazie Roberto per i tuoi approfondimenti in questi articoli. Attendo il prossimo :-)

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    1. Grazie. Ho intenzione di sviluppare altri di questi articoli che definisco introduttivi, prima di cominciare a scrivere qualche esercizio utile per i lettori.

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  2. Wow complimenti spiegazione perfetta e molto intuitiva Grazie .I tuoi esempi mi aiutano molto a capire i significati .

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